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Allenarsi

Cosa significa allenarsi?

Come viene recepito l'allenamento dall'inconscio?

Cosa avviene nel corpo dopo un allenamento?

Che centra questo con le energie sottili?

Nel normale processo di allenamento utilizziamo il nostro corpo per svolgere degli esercizi più o meno faticosi allo scopo di renderlo più forte, resistente o elastico (almeno per quel che riguarda la parte muscolare). In generale il processo che porta al miglioramento delle nostre capacità si basa su due macro fasi:

a) Mi muovo, sfrutto quel che ho a disposizione, fino al punto in cui sento stanchezza

b) Mi fermo, riposo, permetto al corpo di riparare i danni e recuperare le energie; nel tempo il corpo si adatta e migliora.

La stanchezza in generale è il segnale che ci arriva per farci capire che è meglio interrompere ciò che stiamo facendo per evitare di compromettere il funzionamento del corpo stesso. C'è un preciso limite che varia per ognuno ed in funzione di molteplici fattori e nel tempo per ottimizzare gli allenamenti. "Strafare" è il miglior modo per tornare indietro, eppure... quanto spesso avviene?

Troppo spesso, perché nei nostri geni sono registrate emozioni che ci spingono a fare esattamente il contrario di fermarci al momento giusto! Perché? Perché ai nostri antenati non sempre è interessato il risultato a lungo termine, ma la sopravvivenza a breve termine. Ecco che quando ci alleniamo l'istinto di sopravvivenza guida il nostro allenamento al posto della mente cosciente (o per chi è più bravino del sé superiore). Come sempre se questa affermazione vi sembra strana testate la risposta muscolare di una frase del tipo "quando mi alleno DEVO farlo fino allo stremo delle forze", o "DEVO superare SEMPRE i miei limiti a prescindere dal prezzo" (ovviamente per ognuno ci saranno leggere differenze).

Che cosa comporta tutto questo? Che nell'allenamento fissiamo un obiettivo difficile, troppo alto rispetto al nostro stato psicofisico generale per dimostrare a noi stessi che possiamo superarlo ed essere ancora in piedi. Se lo facciamo ci sentiamo soddisfatti, se non lo facciamo ci sentiamo sconfitti e tendiamo a mollare. Questo principio può andare bene a livello agonistico se usato in modo controllato. Non va bene se è una abitudine o una compulsione. Poniamo che un atleta abbia bisogno di spingersi costantemente fino al 105% per ottenere risultati, ma che spingendosi al 115% lo debiliti invece che allenarlo. Dove fisserà l'asticella? In realtà spingersi con l'adrenalina oltre il proprio limite (chiamiamolo il 100%) non serve a nulla fino a quando non si è atleti molto ben allenati... invece è un buon modo per invecchiare più in fretta.

Arriviamo alla parte sottile.

Abbiamo detto che quando mi muovo una parte del mio corpo "si rompe", ad esempio un po' di fibre muscolari che vengono poi riparate facendo diventare il muscolo via via più grosso. Abbiamo detto che ad un certo livello arriva la stanchezza a dirci di fermarci. Che succede da un punto di vista sottile?

Nei chakra del muscolo è facile sentire l'energia congesta che viene espulsa a fatica, e che intasa le zone affaticate. Abbastanza facile e scontato da percepire per chiunque conosca il palming o sappia percepire l'energia. Io personalmente sfrutto i meccanismi dei neuroni specchio "sentirmi" come chi mi sta di fronte per avere una fotografia d'insieme dettagliata dato che nel mio corpo sento esattamente come sensazioni ben distinte i differenti stati energetici.

E con l'allenamento "sottile"?

E' interessante notare come lo stesso tipo di effetto (stanchezza) si produca anche quando al posto del movimento fisico si provi ad esempio a muovere il Chi come nel tai chi o nel chi kung / qi gong. Muovo semplicemente l'energia con il corpo rilassato eppure alla fine sono stanco come avessi spostato montagne. Cosa è successo? Ancora una volta è facile andare a verificare che quando questo avviene (e non avviene sempre, non avviene per tutti) ritrovo energia congesta che fatica ad essere espulsa. Come mai?

Per rispondere a questa domanda ho dovuto spostare la mia ricerca su un piano ancora più "sottile", più precisamente tra il livello mentale / spirituale e quello del Chi. Per come ho visto la cosa il livello spirituale era interfacciato su frequenze molto più vicine al livello dell'Anima* che a quelle del corpo, ed era influenzato in maniera molto più diretta dalla mente che dal corpo. Il livello del Chi invece era "collocato" (o meglio "impacchettato") come frequenza tra il livello del corpo e quello delle emozioni, quindi molto più influenzato (direi quasi "sfregato") da essi che dalla mente (non a caso è necessario svuotare la mente prima di focalizzare l'intento per muovere correttamente il chi). La causa della stanchezza nel movimento del Chi era dovuta principalmente ad uno "stress di frequenza" tra questi livelli.

In pratica spirito/mente e corpo/chi/emozioni non erano in armonia e questa distanza creava una irritazione alla parte più sottile, quella della mente/spirito che veniva perturbata. Sappiamo che per fortuna questa parte è in grado di riequilibrarsi in autonomia molto più rapidamente del corpo. Tuttavia sappiamo anche che il persistere di squilibri comporta invecchiamento precoce (di cui attualmente è affetta tutta l'umanità, per cui meglio approfondire).

Ho chiesto allora di vedere se e come si poteva risolvere questa problematica. Essendo io una persona pratica il tutto mi è stato mostrato con un esempio.

Mi è stato fatto vedere come in ultima istanza il problema nasca nella mente: il vero limite è associato al concetto "di più è meglio".

Guarda un po' la memoria dei nostri antenati che "dando di più" son sopravvissuti ora si presenta come un limite quando dobbiamo muovere l'energia interna. Nelle istruzioni che mi sono state mostrate mi è stato detto di creare una sfera di Chi (cosa piuttosto semplice da fare per chi pratica). La creo, la Voce mi dice "Bravo, ora osserva" e la mia percezione viene per una attimo acuita, come messa a fuoco. Vedo che non ho creato proprio una sfera, ma una specie solido irregolare che contiene la sfera perfetta che volevo. Tutto il "bordo" di avanzo rappresenta il problema, per due motivi. Primo perché consumo molta più energia a riempire quel volume in eccesso, secondo perché la forma irregolare disperde una enorme quantità di energia quando si tratta di mantenerla nel tempo. Mi son fatto allora insegnare come vedere con più precisione la forma dell'energia che manipolo e come vedere e creare forme perfette (su tutti i livelli, occhio al genetico, fatelo/sbloccatelo su entrambi i cromosomi).

Riprovo.

Effettivamente quando la sfera viene creata con una forma perfetta lo sforzo nel mantenerla non solo cala drasticamente ma si annulla del tutto. Non solo: con quella forma mantiene al suo interno più energia ed in modo più stabile. La percezione è stata come se prima dovessi "usare" 100 per ottenere una sfera da 80 (come se 20 si perdessero in attrito) mentre poi con 100 fossi in grado di ottenere anche 200-500. La differenza tra i due modi è veramente minima, minuscola, irrilevante, impalpabile, eppure il risultato appare totalmente differente.

Prima usavo l'intento per la creazione della sfera e la mia mente per costruirla ad un certo punto inseriva delle "tolleranze" come stesse dicendo "ma sì meglio andare sul sicuro, in questo punto è meglio tenersi un po' più larghi". Poi la mente diceva "devo solo riempire questo oggetto (sfera) che sto vedendo".

La stessa differenza che c'è tra far girare una ruota quadrata o rotonda...

Ecco, questa è la distanza che fa irritare e crea la disarmonia corpo/mente/spirito, e che irritando lo spirito riduce la componente "volontà" nel corso degli anni. Questo attrito ci fa invecchiare, perché nel tempo la componente spirituale del nostro essere "si stanca"...

Se le tematiche connesse a questa disarmonia non sono eccessivamente bloccate potete provare con una pulizia con un comando generico del "collegamento" tra corpo/Chi e mente/spirito, andando però anche a chiedere una guarigione della parte "irritata".

Quando l'ho fatto mi è quasi sembrato di percepire come una "mano" (dello spirito) che per restare collegata al corpo venisse "punta" o "scottata" e per mantenere la presa sul mondo materiale soffrisse. Subito dopo la sensazione è sparita ed ora a circa una settimana di distanza (nonostante le ore di sonno perse col pupo) mi sento "stranamente in forma", elastico. Una bella sensazione.

Come completare il lavoro dopo aver sistemato questa "ferita" tra le nostre parti:

- chiedere che ci venga insegnato come allenarci senza aver bisogno della stanchezza,

- chiedere maggiore efficienza (oltre che efficacia) nel funzionamento anche muscolare del corpo (noterete che verrà eseguito un lavoro sull'innervazione periferica della muscolatura)

Altri spunti li ha già scritti qualcuno più bravo di me (vedi Vianna Stiebal in Theta Healing Rhythm per allenarsi sfruttando i percorsi della mente).

Ho scritto di getto e probabilmente ho aperto molte parentesi senza chiuderle tutte... portate pazienza. Se volete che approfondisca qualche aspetto fatemelo sapere.

*Come al solito ci sono dei problemi di traduzione / identificazione dei concetti Anima e Spirito. Come Anima qui viene inteso la parte divina di noi stessi, quella eterna, come Spirito la parte che ci portiamo tra una vita e l'altra ma che muta

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